martedì 22 febbraio 2011

Roma in primavera

(immagine scattata da _stooge: suca, GettyImages)

Niente si avvicina a Roma in primavera. Prima vera capitale italiana (che poi non è vero.. la prima mi pare fosse Torino.. ma mi serviva il gioco di parole..), la città (quasi) più sporca della Nazione offre una serie di interessanti spunti per il vivere moderno, quando vuole.

Mi trovo nel parchetto (parchetto un cazzo.. più cemento che piante) sotto casa mia e siedo su una panchina soleggiata (Dizzy Gillespie - on the sunny side of the street) ad un orario - le nove del mattino - in cui normalmente non esisto nemmeno. A livello molecolare. Davvero.

Una "pazza" (e ce le devo mettere, le virgolette) cammina avànt e indiè per lo spiazzo prendendo per il culo prima una tizia che le passa accanto sculettando come un cane alla ciotola e poi me, che me ne sto seduto difronte a lei. Si siede sulla panchina a lei più prossima poggiandosi completamente allo schienale e fumando una sigaretta invisibile, fissandomi con un ghigno, che le restituisco cortese.

A sinistra un tizio ravana nei cassonetti cercando metallo. Ha accanto a sè una carrozzina per bambini carica di lamine, sbarre, coppe, caschi e cianfrusàme. Un cassonetto dopo l'altro cerca i suoi tesori e li ripone con cura, dimostrando confidenza col tetris. Poco più in là un asiatico porta in giro il suo bambino. Lo incrocio alzandomi dalla panchina e camminando in via Zenodossio. Mi vede fumare e sposta il pupo dall'altro lato. Ed io sposto la sigaretta lontano dal pargolo, con gesto accondiscendente, mentre la "pazza" attacca a inveire contro un'auto vuota, parcheggiata: "è tutta colpa tua! tutta colpa tua!!". Vado davanti alla vetrina di Zenoarte e mi guardo i mangiatori di patate di Van Gogh. Fantastico poter guardare dei capolavori sotto casa tua.. copie? Sì e con questo? Se sono fatte bene..

Tornando mi fermo al bar degli indiani, che "ci rubano il lavoro".. e intanto per trenta centesimi mi danno un boccale di minerale da dissetarci il Ghana.. al bar "italiano" poco più in là per cinquanta mi danno acqua in un bicchiere da cicchetto..tzè..

Guardo il cielo - blu di pol niùmmon - e tiro un bel respiro. Lo smog - che, cazzo, c'è! - non si sente affatto e mi sento sollevato. Penso alla cromoterapia, che mi ha sempre fatto ridere. Eppure questa lo è, se mi sembra tutto più pulito..

Tiro su il naso ed una bambina - grassissima, per dio! - mi sorride dal quarto (quinto?) piano di un palazzo e mi indica un boxer che "pascola" nel parchetto. Guardo il boxer, che guarda un gatto nero a pelo lungo, che guarda un cassonetto, che guarda la gente buttargi dentro le scorze del progresso. E mi sento leggero da far schifo. E allora sorrido. Alla bambina (che disgusto..), al boxer (che paura..), al gatto (che felide!), al cassonetto (che ironia) ed alla pazza in mezzo alla piazza, che mi fa l'occhiolino.

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