sabato 14 luglio 2012

Zecche

Ogni tanto su Facebook salta fuori lo status della zecca di turno.

Ora, per chi non fosse di Roma o dintorni, la cosiddetta "zecca" è il giovine di sinistra di ottima famiglia, che sente il dovere di nascondere come la peggiore delle colpe il proprio status di borghese. La zecca in genere la riconosci dal fatto che indossi pantaloni accuratamente trasandati, in genere di marca e molto costosi, muniti di tagli e logorii in punti in cui il normale uso dell'indumento giammai provoca usura. Su di essi una t-shirt ironica e soprattutto una bella kefia, che non ci sta mai male, con la spilletta di Emergency, quella dei Sex Pistols Anzi No Di Sid Vicious, quella "punk is not dead" con il "not" sbarrato.

Essa - la zecca - ha come trademark lo snobbismo elitarista più feroce; ascolta solo band dai nomi impronunciabili, il cui bacino d'utenza diviene inversamente proporzionale al valore. Non a caso, nel momento in cui il gruppo supera i 99 "fan" sui social network, la zecca decide che "oramai se so sputtanati; li ascoltano cani e porci: erano molto meglio nella musicassetta-EP di debutto "I'm too cool to care". Sai è un bootleg registrato in una cantina presa in affitto a Poggiardo Appula...".

La zecca pratica capoeira e femminismo radicale; veganesimo e ciclismo urbano ad ogni costo (ma com'è bello andare in bici da piazzale delle province a Porta Pia, in salita, inalando un quantitativo di gas di scarico pari alla totalità dei suicidii tramite medesimo dal 1955 ai giorni nostri) offendendo involontariamente ciascuna delle comunità a cui aderisce.
Conosco sinceri appassionati di yoga che mi narrano con disprezzo le gesta della/e zecca/e di turno nel proprio corso; oppure ciclisti che lo stesso tragitto sopracitato lo percorrono tramite le viuzze interne, costeggiando parchi e giardini e respirando - nei limiti del possibile - aria buona.

Su Facebook la zecca si scatena. Uno direbbe su Twitter, ma no.

Nella panacea del network sociale trova l'espressione formalmente più alta del proprio personalissimo onanismo. Infatti su Facebook ti si chiede di diventare amici e la vera zecca non rifiuta, ma ignora. Su FB può finalmente dare addosso a governo, genitori (zecchetta che vive ancora coi suoi), polizia (per l'esattezza "le guardie"), moda/e di qualsiasi tipo (con enorme ipocrisia, peraltro) e quant'altro.
Ma il bello della tecnologia, dei computer in particolare è quel candore con cui si limita a registrare l'informazione per mostrarla poi in maniera ordinata. E quindi ti ritrovi a leggere qualche sproloquio di Mario Zecca che scrive di quanto gli:

"stanno sul cazzo sti borghesi dimmerda!!!!!!! Bastardi figli di papà che non sapete cosa vuol dire lavorare e seguite solo quello che vi mette in testa la televisione questa scatola piena di merda. Siete solo buoni a comprare e accumulare, seguendo le mode come pecoroni!!!!"

E tu vorresti commentare; vorresti dire a Mario di usarla, una cazzo di virgola ogni tanto e che i punti esclamativi a mazzi non rendono più efficace il messaggio... ma poi leggi fino in fondo e le informazioni di pubblicazione - ordinatamente accodate dalla macchina - diventano tutt'uno col post e gli danno un senso nuovo, ironico, che non può non strapparti una risata.

"...Siete solo buoni a comprare e accumulare, seguendo le mode come pecoroni!!!!". Pubblicato da iPhone.

10 commenti:

  1. Fantastico, mi hai fatto ridere Fred... Bel ritratto di zecche! Impietoso ma azzeccato al mille per cento.

    :)
    Ciao

    Laura

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  2. secondo me ti sei tenuto pure stretto. valeva la pena fare qualche altro esempio di status da zecche. efficace cmq.
    BB (goes down)

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  3. A-ZZECCA-TISSIMO
    ma come dice l'anonimo BB qui sopra: ti sei tenuto strettino :)

    DF, DS.

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  4. Aiuto! Sarò una zecca? Me lo chiedo dal liceo, e dopo 15 anni la descrizione delle zecche è la stessa, e io ancora faccio "ce l'ho, ce l'ho, me manca".
    Temo che a 90 anni, ancora scalza e ricoperta di bestie e nipoti, me lo chiederò sorseggiando la sottomarca di caffè di turno.

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  5. Fichissimo :)
    anche se in un paio di paragrafi mi ci sono riconosciuto in pieno!

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  6. E' vero che mi sono tenuto stretto...

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  7. a questo punto urge un'integrazione al post
    BB (goes down)

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  8. Mah...il ritratto non è quello di una zecca...bensì quello di un radical chic....direi. Luca

    PS pubblicato da ipad :-D

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  9. I radical chic con la kefia e le spillete?!? Ndo stanno? :)

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  10. il tuo amato jack ;)18 luglio 2012 alle ore 15:09

    non so.
    "zecca" m'hanno chiamato solo dei nazi, qui a milano, prima di darmene un mezzo carico - nove contro uno, ché si sa che i nazi gli piace vincere facile.
    ma forse è una questione di terminologia locale, ecco.
    io viaggio più su "radical chic", "figli di papà" (con la saltuaria aggiunta di "...e di quella troia di mamma loro"), "rivoluzionari da salotto", "rivoluzionari da stocazzo" (anche).
    ciò detto, mi sono un po' riconosciuto nella descrizione - almeno fino a una certa età.
    iniziare a lavorare e a mantenersi ti cambia un po' il rapporto con le cose - e le persone, soprattutto.
    e anche a lasciare stare la capoeira e andare a fare muay thai, invece - soprattutto all'indomani dell'incontro coi suddetti nazi, che la prossima volta mi faccio mandare all'ospedale ma almeno uno lo sdraio per terra, cazzo.

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