giovedì 17 febbraio 2011

Meridiane I

Il primo uomo ad inventare un dispositivo di trasporto nel tempo (oggigiorno li chiamiamo semplicemente DTT) fu nel 3102 Sir. Arthur Maplesville, un fisico inglese dall'aspetto simpatico e dall'età sorprendentemente giovane.
Sfortunatamente il piccolo "sir" non ebbe mai il modo di avere il giusto merito per la propria invenzione. Si può dire infatti senza timore di imprecisione che il viaggio nel tempo sia divenuto davvero possibile solo grazie al primo e più grande perfezionamento apportato ai DTT; cruciale per un loro impiego efficace.

Parlo naturalmente dell'introduzione dello
stabilizzatore.

Durante il primo, celeberrimo esperimento di Sir Maplesville, infatti, non essendo stato questo secondo congegno nemmeno teorizzato, lo studioso ed il suo team videro azionarsi la macchina, entrarvi il prescelto assistente di laboratorio (mandato indietro nel tempo di trenta minuti per sventare la caduta del vaso di gardenie, tanto caro a Maplesville e tanto esposto al vento, dalla finestra del secondo piano dell'università) e riuscirne senza danno alcuno. Detta così sembrerebbe rimasto da controllare lo stato di salute del vaso di fiori, ma due piccoli disguidi si verificarono.

L'assistente, il signor Quiteworth, era infatti riuscito con successo a salvare la pianta, ma in questo modo aveva alterato anche il corso di eventi seguente, ergo era ritornato in un "presente" in cui il vaso era già fuori pericolo e nel quale egli era stato mandato indietro nel tempo per bloccare una delle finestre del terzo piano, che sbattendo sarebbe altrimenti andata in frantumi.
E qui gli studiosi si sono immediatamente domandati di Quiteworth: “Quando si è spostato da una realtà all'altra? Ha avvertito il cambiamento? Ed in che modo?"
Il buon Quiteworth per parte sua ha raccontato di un forte disorientamento, successivamente chiamato - con grave mancanza di estro - "spostamento a farfalla". Infatti non appena toccato il vaso di gardenie il nostro assistente si è ritrovato al terzo piano, davanti alla finestra incriminata. Tuttavia stordito dallo spostamento, ha impiegato più tempo del previsto ad intervenire sul fermo e davanti ad i suoi occhi ancora un po' pruriginosi la finestra ha sbattuto con violenza, andando in mille pezzi. Egli non portava ricordo alcuno delle gardenie, del primo viaggio e tutto il resto. Quello semplicemente non esisteva più. Non era accaduto.

Tornato al presente, lo sconsolato pioniere del viaggio temporale ha raccontato il suo fallimento e lo stato di strano torpore in cui si è trovato dinnanzi al suo obiettivo. La prima teoria fu quella di una reazione fisiologica al viaggio stesso e per una decina di anni almeno, fior fior di medici hanno esplorato in lungo ed in largo il corpo umano: dalle contorte sinapsi del cervello algli antri oscuri del naso e della bocca, dell'ano e del frenulo, cercando la causa della sindrome tra interiora e spine dorsali.


Poi dopo anni, la svolta: De Nittis teorizza il concetto di "spostamento a farfalla" e di
stabilizzazione del viaggiatore. Lo scienziato di origini baresi progettò questo congegno che avrebbe appunto "stabilizzato" il viaggiatore ed opzionalmente altri individui non in movimento, rispetto allo scorrere degli eventi. Si sarebbero così potuti ricordare del prima e del poi, godendo dell'alterazione temporale, altrimenti pressoché inutile.
Fu grazie a quello che si potè risolvere, intorno al 1960, la questione Kennedy, ritardando così l'invasione aliena del 1987 e tutto l'orrore che ne è conseguito.
Io lo so perché sono stato stabilizzato, all'epoca. Me lo ricordo.
La prima volta che ci provammo, lo stabilizzatore ancora non funzionava correttamente (De Nittis lo progettò, ma un buon prototipo non fu realizzabile prima di un'altra dozzina di anni. La tecnologia non era ancora sufficientemente in là) e fu un casino...

Mandammo una recluta indietro nel 1938, sparò al presidente, che allora aveva circa vent'anni e presidente non era (ci sembrò allora una soluzione più discreta) seccandolo sul colpo, ma lo stabilizzatore non funzionò su di noi. Coprì solo le apparecchiature elettroniche. La catena di eventi a questo punto si fa un po' più ingarbugliata.

Morto Kennedy non divenne - ovviamente - presidente degli USA, ergo niente primo contatto con gli alieni, ergo niente susseguente integrazione, crisi, rivolta, carneficina, ergo niente viaggio indietro nel tempo per ammazzare Kennedy, ergo Kennedy non è stato ammazzato da noi. E non è cambiato un cazzo di niente. Mi rendo conto che possa sembrare folle, ma è durissima là fuori senza uno stabilizzatore. Non ne avete proprio idea.

Ad ogni modo questa è storia antica. Oggigiorno gli stabilizzatori sono evolutissimi. L'altroieri ne ho visto un modello nuovo della PanaSony, con interfaccia olografica. Bello per davvero. Anche il design.

Ce ne sono anche modelli per famiglie, naturalmente creati con tutta una serie di limitazioni. Perché non é che te ne puoi andare in giro con i tuoi bambini, andare chessò... a Roma, in Italia, quando era ancora sopra il livello del mare e causare chissà quali ripercussioni sulla storia del genere umano.
Ci puoi andare sì, ma senza che ti si possa vedere e senza poter toccare nulla. Puoi interagire solo con chi è stabilizzato come te e devi portarti da dormire. Capirai.

Per non parlare poi di certe cocenti delusioni nel vedere le cose personalmente.

Io ho fatto il viaggio di nozze a Parigi negli anni in cui ci viveva Van Gogh e siamo andati a vedere la sua casa ed una cosa posso dirla con certezza: il suo autoritratto è bellissimo, quello che vi pare, ma non gli assomiglia neanche per il cazzo. E poi lui faceva impressione. Sembrava quasi che riuscisse a vederci. Brutto. Proprio brutto.

I modelli interattivi ce li ha solo il governo. E pare anche che ci facciano belle porcate, pure loro... Un collega una volta mi ha raccontato che la Coca Cola a sborsato miliardi perché si “correggesse” la sua formula nei primi del millenovecento, sventando un violentissimo disastro ambientale di cui sarebbe stata trovata colpevole qualche anno fa; a quasi tre millenni di distanza. Ma prendo sempre con le pinze certe voci riportate: se non sei stabilizzato, se non sei lì a vederlo con i tuoi occhi, ti possono raccontare di tutto. Tanto poi “non è più successo”. Ed é tana libera tutti.

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