Sei tu la crepa sulla parete liscia

 

Sto solo facendo del mio meglio. Gestire cose come questa non è facile. 

Che poi diciamocelo, che cosa è questa?

E' un paradosso, come di recente ne sto vedendo parecchi. Questa qui è una cosa in cui sono coesistiti momenti unici e dai connotati accuratamente definiti, ma anche i peggiori sfocatissimi cliché che io abbia mai visto. Fraintendimenti di varia scala; istanti di debolezza (anzi di cedimento vero e proprio) e - ahimé - picchi di grave idiozia dei quali volente o nolente devo accettare di farmi carico.

La fregatura è che non ci sono maniglie; non c'è alcun tipo di appiglio a cui aggrapparsi per cercare di negare le cose che ti fanno stare male.
Che poi cos'è - arrivati a questo punto - "male"? Bah.

E' stato innegabilmente istruttivo. Questo ci tengo a riconoscerlo.

Lagne? Oh, sicuro! Avrei voluto avere più controllo su determinati eventi, anziché subire passivamente decisioni che non mi sono mai appartenute; avrei voluto risparmiarmi determinati momenti che con un pizzico di amor proprio e di dignità mi sarei in effetti scansato, ma d'altra parte il mio credo è sempre quello di non desiderare rimpianti. Nulla di intentato; nulla di cui potersi rimproverare. E va detto che sono comunque soddisfatto: "meglio di così" non potevo fare (cazzo, anche solo a pensarla sta cosa mi viene da ridere!).

E sul fondo del barile - e questo barile è pieno di segni di unghie, sul fondo - la voglia di poter tornare bambino per il tempo strettamente necessario a provare un dignitoso rancore. Ché da "adulti" bisogna comprendere, assimilare, trarre la parte mezza piena del bicchiere, ma non si può cercare rivalsa.

Non dà più quella soddisfazione e quel senso di equilibrio ripristinato che poteva regalarti durante l'adolescenza. Bella fregatura. E allora l'unica cosa che puoi fare è "starci". Magari un'altra volta sto più attento.