martedì 10 maggio 2011

Pompeo, sei tu dunque - come si dice - stanco?


La vita ultimamente procede troppo a rilento.
Non credo di aver mai affrontato una "crisi economica" così lunga... eppure nel periodo dell'università avevo già fatto bei numeri. E poi sono sotto una specie di anestesia.
Come si dice, I have become comfortably numb.
Sebbene io mi stia oggettivamente dando da fare, mi sento immobile. E non è che sia proprio una festa.
Ho rivisto la donna Internazionale ed è stato davvero bello. Era da tanto che non la vedevo. Il suo viso è sempre affascinante. Femminile, elegante quanto e più di come non la ricordassi; parlarci è sempre piacevole. Ne avevo proprio bisogno, in effetti. Detto questo però non si muove nient'altro: fermi i pensieri; ferme le azioni; fermi i sentimenti; ferma persino la libido, che per me è quasi assurdo.

Eppure così stanno le cose: non si muove una foglia.

In genere l'attesa mi fa letteralmente impazzire. Questo stallo in altro periodo mi avrebbe fatto smaniare, ma non adesso. Adesso è come se una parte di me fosse diventata attesa. Mi sto vivendo addosso. Devo fare qualcosa e non ne ho la minima voglia. Devo darmi una scossa, ma non mi va per niente.
Forse è arrivato il momento di andarsene via. Forse dovrei semplicemente cercarmi un lavoro fuori dall'Italia e starmene via per un po'... Potrei andare da Giuso, rifugiarmi à Paris e lasciare che sia lei, la "città delle luci" a trasformare in penombra questo fastidioso, avvolgente, impigrente senso di buio al quale non so oppormi e del quale a stento riesco a fare parola.

Sì, sono stanco, stanco...

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